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La Pieve di S.Agata
E’ una delle più belle e storicamente più significative chiese del Mugello. Fu costruita nel sec. XII (su una formella del recinto battesimale compare la data 1175) al posto della precedente assai più piccola del V secolo le cui tracce sono indicate sul pavimento.
L’esterno
L’edificio, tutto in filaretto di alberese proveniente da cave di zona, ha una facciata a capanna caratterizzata in alto da una monofora al di sotto della quale si nota l’antica presenza di una rosone, esistito almeno fino a tutto l’800. Il portale ha stipiti e architrave in pietra serena scolpiti. Il tutto è sovrastato da una lunetta in serpentino intarsiata con un motivo a croce greca realizzato in bozzette d’alberese. A destra del portale compare una formella quadrata in pietra decorata da tre semisfere.
Sul lato settentrionale della chiesa compare un motivo a losanga formato da una scacchiera in bozzette d’alberese e serpentino, analoga a quella presente nella pieve di Cornacchiaia; più in alto le tracce di una fila di laterizi che ricordano la presenza del loggiato cinquecentesco che circondava tutta la costruzione.
Il fianco meridionale presenta tre finestre non originali e, in basso, ai lati di una porta sotto il loggiato, una serie di decorazioni scolpite che risalgono all’epoca della costruzione.
Sul fianco settentrionale si addossa il campanile a forma di torre a pianta quadrangolare, attualmente assai più basso dell’originale a causa dei crolli causati dal terremoto del 1542.
L’interno
E’ articolato in tre navate terminanti con una scarsella quadrangolare affiancata lateralmente da due cappelle. Il presbiterio è rialzato dal piano della chiesa con due scalini.
Caratteristica dell’edificio è il tipo di copertura col quale l’armatura del tetto a due spioventi viene posata direttamente sui sei pilastri creando un effettori ampia e maestosa spazialità.
Questa soluzione architettonica ben si presta a resistere alle avversità di una zona altamente sismica.
L’aspetto attuale dell’edificio è frutto di un restauro compiuto intorno al 1968 che ha cercato di ripristinare le antiche forme alterate dal tempo. In origine infatti vi era un’unica abside semicircolare e molto più piccola dell’attuale (il perimetro è tracciato sul pavimento dietro l’altar maggiore), mentre il presbiterio era rilevato dal piano della chiesa da sei scalini e recinto da una transenna marmorea intarsiata cui era addossato il pulpito.
Nel XV secolo vennero costruite le due cappelle laterali: la sinistra probabilmente dalla famiglia Cambi nel 1477 e la destra dalla Compagnia di Piazza al tempo dei pievani della famiglia Dati che si alternarono dal 1460 al 1527.
Nel 1526 fu costruito il portico attorno alla chiesa.
Con il pievano Nozzolini, dal 1608 al 1618 la chiesa cambiò notevolmente aspetto per adeguarsi ai nuovi precetti controriformisti e per ricercare quel “decoro” che gli effetti del terremoto del 1542 avevano compromesso. La chiesa fu intonacata ed imbiancata, sbassato il presbiterio, il battistero fu spostato dove ora si trova e recinto con i pannelli marmorei che costituivano l’antico pulpito. Furono tolti i vecchi altari in legno e ricostruiti in pietra così come gli antichi dipinti furono sostituiti con altri più moderni. Il campanile,scapezzato dal terremoto del1542 e ulteriormente danneggiato da quello del 1611, fu u restaurato come lo si vede adesso.
Nel 1820 fu rialzata l’arcata centrale dell’abside e fu ampliato il perimetro del coro.
Nel 1892 la pieve fu dichiarata monumento nazionale e nell’occasione venne abbattuto il loggiato che la circondava.
Opere all’interno
Nella controfacciata:
- in alto, scultura raffigurante S.Agata in marmo rosa, proveniente dall’Ospedale militare di Firenze ed è riferibile all’attardata bottega di Nicola Pisano.
- Vicino alla porta d’ingresso, acquasantiera, pregevole manufatto dei primi decenni del ’500. sulla base è inciso il nome dello scultore Santi di Pietro.
- Altare reliquiario di S.Agata, per la cui costruzione nel 1611 il pievano Nozzolini utilizzò vari componenti dello smembrato arredo romanico, tra cui le colonnine del pulpito.
Il battistero:
L’opera di maggior rilievo è il recinto battesimale, costituito da sette pannelli intarsiati uniti da cornici variamente scolpite. Tale lavoro è una realizzato dal pievano Nozzolini nel 1608, utilizzando gli elementi dell’antico pulpito, gravemente danneggiato dal terremoto del 1542. L’importanza fondamentale del manufatto è che questo è datato 1175.
Sulla parete una scultura, forse raffigurante San Matteo, anch’essa proveniente dal pulpito con funzione di porta-leggìo.
Il fonte battesimale in pietra, di forma ottagonale, realizzato dal pievano Leonardo Dati nel 1513.
Sull’altare del 1611, il dipinto raffigurante L’angelo custode che presiede a un battesimo è di Simone Sacchettini.
Nella parete di destra:
- Altare del Santo Rosario del 1611, in pietra serena, con un dipinto raffigurante La Madonna del Rosario con bambino e santi del pittore fiorentino Simone Sacchettini.
- Altare di San Carlo Borromeo del 1616 con un dipinto raffigurante San Carlo Borromeo, sempre di Simone Sacchettini.
- Cappella della Madonna, costruita nel XV secolo, con un bel dipinto di Iacopo di Cione del 1383, raffigurante la Madonna con Bambino. Alle pareti affreschi dei primi dell’800 di Luigi Ademollo recentemente riportati alla luce dalla precedente intonacatura.
Nella parete di sinistra:
- Crocifisso ligneo policromo cinque-seicentesco, recentemente restaurato di bellissima fattura.
- Altare di San Francesco del 1616 con San Francesco che riceve le stimmate di Simone Sacchettini.
- Cappella del Crocifisso, costruita nel 1477 dalla famiglia fiorentina Cambi che aveva possedimenti a S.Agata. Alle pareti affreschi di Luigi Ademollo dei primi dell’800
Ai lati dell’altar maggiore, coppia di tabernacoli in pietra serena del 1617, con due tele raffiguranti l’Angelo annunziante e la Vergine annunziata che probabilmente provengono dalla bottega di Cristofano Allori.
Dietro l’altare, Crocifisso ligneo della fine del XVI secolo, di grande qualità, opera di un artista fiorentino che si richiama ai modi delGiambologna.
(Notizie tratte in gran parte dal libro di Lia Brunori Cianti, Sant’Agata di Mugello e la sua pieve, 1997)